Bruno Munari Milano 1907 Pittore, grafico, designer e scrittore. Inizia la sua attività di grafico pubblicitario verso
la fine degli anni Venti, prima collaborando come bozzettista presso lo Studio
Mauzan-Morzenti, poi presso lo Studio Boggeri. Nel 1933 partecipa a mostre
futuriste come quella allestita presso la galleria Pesaro di Milano dove espone i suoi
"dipinti concreti e macchine inutili". Collabora alla rivista "Campi Grafici" con numerosi
saggi teorici e progetti grafici. Nel 1939 dirige l'ufficio artistico della rivista
"Tempo". Nel 1943 è tra i fondatori del Movimento Arte Concreta. Negli anni Cinquanta avvia la sua attività di designer e, nel
1952 e nel 1979, vince il premio "Compasso d'Oro". Collabora con Max Huber alla definizione della casa editrice
Einaudi - PBE, Nuovo Politecnico, NUE, Nuovi Coralli -. Progetta libri e giochi per
bambini e collabora alla realizzazione del laboratorio per bambini alla Pinacoteca di
Brera. Con
Tullio Crali e Osvaldo Peruzzi rappresenta l'ultimo nucleo superstite degli
artisti aderenti al Futurismo. Sempre presente, negli anni Trenta, alle
quadriennali romane, realizza anche opere di grafica pubblicitaria, prima nello
studio Mauzan-Morzenti, e poi in proprio con l'amico e socio Ricas. Collabora ad
alcune tra le migliori riviste dell'epoca («Lidel»; «Risorgimento Grafico»;
«L'Ufficio Moderno»). In campo cartellonistico risulta aver disegnato un solo
manifesto nel periodo d'anteguerra («Teatro Futurista Marinetti»). Più
nutrita è la produzione degli anni Cinquanta e Sessanta, con pubblicità
commerciali di vario genere, non sempre rappresentative dal punto di vista
grafico.
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