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            PIERRE PUVIS DE CHAVANNES


1824-1898
Il massimo pittore-decoratore francese. La sua influenza - a livello intemazionale - fu ancora maggiore di quella di Moreau. Costretto da una malattia a interrompere gli studi al Politecnico, trascorre la convalescenza in Italia, vi scopre gli affreschi del Quattrocento e decide di darsi alla pittura. I suoi maestri all'accademia parigina sono Ary Scheffer, Couture e, brevemente, Delacroix - ma soprattutto Chassériau. Nel 1850 espone una Pietà al Salon. Nel 1861 ha inizio, con le opere per il museo di Amiens, la sua carriera di decoratore di edifici pubblici. Decorerà tra l'altro il Pantheon, l'Hotel de Ville di Parigi, quello di Poitiers, la Sorbona, vari musei francesi e la Boston Public Library. Di spirito molto francese - al punto da sedurre quell'altra personalità «molto» francese che fu Matisse - investe la propria arte di un senso di «grandeur» e di un gusto della logica che lo predispongono alle vaste decorazioni
murali. Le sue composizioni decorative, cui si dedica a partire dal 1861, mirano al monumentale attraverso l'assenza di profondità, la linearità della costruzione e la «maestà» dell'organizzazione spaziale, non meno che attraverso una certa presunzione filosofica. La nobiltà della sua persona è comunque evidente. Se la sua produzione registrò un'influenza
sproporzionata rispetto alla sua qualità intrinseca, Puvis de Chavannes fu tuttavia, lo si voglia o no, uno dei maestri dell'epoca simbolista che fecero della Bellezza e dell'Idea pura un'autentica religione.
(Gibson Michael, Il simbolismo, Taschen, Koln 1997)

 

   
1890 ca.