Mario Puppo
Levanto 1905 - Chiavari 1970
Una buona parte dei manifesti turistici italiani degli
anni Cinquanta è stata disegnata da Puppo, già attivo in campo pubblicitario
dall'inizio degli anni Trenta. Tra il 1930 ed il 1940 realizza per la
Fiat una serie di illustrazioni sull'attività dell'azienda torinese destinate
ad essere pubblicate su riviste. L'unico cartellone creato da Puppo per
la Fiat è quello che reclamizza la presentazione nel 1948 della 500 B,
prima vettura del dopoguerra, con un'originale immagine pubblicitaria
basata su quattro corone circolari, affollate di automobili, che si stringono
intorno al mondo.
(Cat.,
Il manifesto FIAT 1899 - 1965, a cura di A. C. Quintavalle, mostra
GAM Torino, Ed. GAM, Torino 2001)
Una
buona parte dei manifesti turistici italiani degli anni Cinquanta è stata
disegnata da Mario Puppo, che già negli anni Trenta, oltre a molti pieghevoli,
aveva realizzato alcuni bellissimi soggetti per località marine e montane.
Numerosi
sono anche i soggetti da lui eseguiti per spettacoli teatrali (in particolare
per i teatri di Ostia e di Pompei). Anche se la sua grafica d'anteguerra è
sensibilmente più efficace e apprezzata, analogamente molti soggetti più
recenti (soprattutto raffigurazioni di bagnanti e sciatori) si distinguono per
il dinamismo dei volumi. I pochi cartelli pubblicitari per prodotti commerciali,
quasi tutti del dopoguerra, sono di livello
stilistico
inferiore.
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Giulio Bolaffi
Editore, Torino 1995)
Illustratore genovese attivo dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, del quale non si conoscono gli estremi anagrafici. Fu autore di numerosi manifesti pubblicitari di soggetto turistico, sia balneare ("Piccione" del 1934) sia montano, in prevalenza commissionati dall'ENIT. Si può quasi affermare che, assieme al meranese Franz Lenhart (autore altresì di una bella copertina per un opuscolo pubblicitario su Piccione), Puppo sia da considerarsi il maggior cartellonista di temi "alpigiani": stampati in genere dalla Pizzi e Pizio di Milano-Roma, i suoi cartelloni turistici sono risolti con un gusto "pupazzettato", di lontana ascendenza déco, che pone spesso tra Val d'Aosta e Dolomiti un simpatico "bestiario", di innegabile presa visiva. Presso il Museo Civico di Treviso si conservano circa 150 manifesti di questo "misconosciuto" autore, che ripropongono quasi sempre un'intelligente rilettura di taglienti schemi novecentisti, in un'essenzialità di bella resa stilistica.
(Cat.,
Il mare di Dudovich, Fabbri Editori, Milano 1991)
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