Achille Luciano Mauzan
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Gap Hautes Alps1883 - Milano1952
Nel 1905 si diploma alla Scuola di Belle Arti di Lione e compie un viaggio a Milano
dove inizia l'apprendistato di varie tecniche espressive. Nel 1909 inizia, a Milano, la
produzione di manifesti esclusivamente cinematografici, attività, questa, che lo
porterà a frequenti spostamenti a Torino e a Roma, sede delle principali case
cinematografiche quali la "Cines" (Roma), la "Savoia Film", Filala Film" e la succursale della
"Gaumont" (Torino). Dal 1911 al 1917 ca collabora con la Ricordi ed entra in
contatto con Metlicovitz, Caldanzano eTerzi. Durante la prima guerra mondiale si
occupa di propaganda patriottica, disegnando numerosissimi soggetti per cartoline
postali e cartelli per i prestiti di guerra che contribuiscono a renderlo popolare. Dal 1926
al 1932 si trasferisce in Argentina, a Buenos Aires, dove ottiene importanti incarichi
nell'ambito culturale, organizza mostre e partecipa alla progettazione di un museo
storico. Motivi familiari lo riconducono in Francia, a Parigi, dove trova un ambiente
molto meno favorevole che lo induce ad abbandonare la città. Durante la seconda
guerra mondiale si ritira a Gap in Provenza.
(Mughini
G., Scudiero G., Il manifesto pubblicitario italiano, Nuova
Arti Grafiche Ricordi, Milano 1997)
Achille
Luciano Mauzan è stato uno dei maggiori cartellonisti operanti in Italia, con
oltre 250 suoi soggetti presenti alla Raccolta Salce di Treviso. Oltre ai
manifesti di carattere commerciale (la grande maggioranza), la sua
Poco
numerosi ma di notevole bellezza sono i soggetti pubblicitari in puro stile Art
Déco (non umoristici).
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto
Italiano, Giulio Bolaffi Editore, Torino 1995)
Artista francese che, però, visse e lavorò
a lungo in Italia, Mauzan, dopo una solida
preparazione alla Scuola di Belle Arti di Lione (medaglia d'oro nel
1905), iniziò la sua esperienza
milanese per Ricordi e Gaumont producendo soprattutto
manifesti per il cinema. Il decollo di fama e successi lo ebbe con il bozzetto per il
Prestito lanciato dal Credito Italiano che
venne stampato in 500.000 copie e ridotto anche in cartolina. Da allora
in poi la sua produzione fu vastissima (in formato cartolina si contano
circa 1000 esemplari diversi) e
dedicata soprattutto alla pubblicità. Negli anni '20 fu uno degli
artisti più richiesti (con Dudovich e
Cappiello) e le commissioni che ebbe
furono numerosissime. La sua fu una grafica molto accattivante che seppe
sfruttare l'accentuazione dei tratti fisici
dei suoi personaggi per piegarli all'effetto del prodotto. Indubbiamente
cambiò il manifesto italiano e la sua capacità di comunicatore, vestita di Decò,
conquistò gli italiani. Lavorò anche per lo studio di Magagnoli formando con
Maga un sodalizio di altissimo effetto. Basta la China Pedroni per far intendere
lo spessore dell'artista.
(AA.VV., Nei dintorni di Dudovich, Catalogo
della mostra, Modiano, Trieste 2002)
Pagine: 1(fino
al 1925) - 2(1926-1952)
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