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Franz Laskoff

Bromberg (Polonia) 1869-1921


Di lui si hanno poche notizie frammentarie. Nel 1895 studia a Strasburgo presso la "Kunstgewerbe Schuie", poi viene segnalato a Parigi. Nel 1898 si sposta in Italia e, a Milano, collabora con le Officine Grafiche Ricordi, dove contribuisce al rinnovamento degli schemi tradizionali della grafica di quel periodo, utilizzando stesure bidimensionali di colore con l'abolizione dei contorni e dei toni intermedi. In seguito, si trasferisce in Inghilterra, dove viene segnalato in attività fino al 1921, dopo di che se ne perdono le tracce. Per Mele produce sette manifesti noti, dei quali cinque sono firmati e hanno come soggetto la figura maschile e due sono siglati e reclamizzano le "Occasioni". Altri suoi manifesti famosi sono quelli prodotti per l'opera, per il quotidiano "L'Avanti" e per il " Costina's Caffè".
(Mughini G., Scudiero G.,  Il manifesto pubblicitario italiano,  Nuova Arti Grafiche Ricordi, Milano 1997)

Franz Laskoff, dopo un soggiorno a Parigi e alla Kunst Gewerbeschuie di Strasburgo, si trasferì presso la grande Casa tipografica Ricordi. Qui affiancò i maggiori cartellonisti del tempo (tra gli altri Terzi, Hohenstein e Metlicovitz), ma si distinse per la mano sensibilmente più moderna, caratterizzata da un segno che riusciva ad avvalersi di colori uniformi, e che si serviva delle curve per creare le dimensioni, staccando bruscamente le figure sui vari piani (ispirandosi agli innovativi cartellonisti inglesi come i Beggarstaff Brothers). Il periodo d'oro dell'artista polacco si colloca a cavallo del secolo, quando realizzò numerosi spartiti e copertine per riviste («Musica e Musicisti»; «Ars et labor»), oltre ai circa trenta manifesti reperiti, che spaziano dalla réclame commerciale alle opere liriche.
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Giulio Bolaffi Editore, Torino 1995)   

Portò in Italia l'uso della tinta piatta in giustapposizioni senza contorni, eliminando la mezzatinta. Con queste caratteristiche il polacco Laskoff, che si era  formato alla Scuola statale d'Arte di Strasburgo e si  era perfezionato a Parigi, entrò da Ricordi e produsse  manifesti e cartoline, di chiara ascendenza inglese,  che ebbero notevole successo ma non crearono una  scuola. Né si possono trovare fra i nostri autori molti  suoi emuli o continuatori. Anche se il triestino  Cambon, pur con campi molto più complessi, tese talvolta alle medesime risoluzioni e, analogamente, lavorò, nelle prime prove, l'altro triestino, Pollione  Sigon. Ma anche Terzi, in certi esempi, non gli fu  lontano. È noto un manifesto di Laskoff del 1895 per un'esposizione strasburghese in cui mostra chiara  ispirazione da Grasset. Squisita l'esecuzione per Smalti Colorificio Italiano (1898 ca.).
(AA.VV., Nei dintorni di Dudovich, Catalogo della mostra, Modiano, Trieste 2002)  


1895

 


1898 ca

1900 ca

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1902


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1914 ca

1914

 


1920 ca