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Giovanni Guerrini

Imola 1887 - Roma 1972


Pittore, incisore, cartellonista. Studia a Faenza (dove frequenta anche il circolo di Domenico Baccarini), perfezionandosi quindi alle Accademie di Firenze e di Bologna (dove ottiene nel 1913 la patente di abilitazione all'insegnamento del disegno). Inizia l'attività artistica, dedicandosi principalmente all'incisione ed alla tecnica litografica, ma, animato da uno sperimentalismo eclettico (tipico dell'epoca), pratica con impegno la pittura a fresco, la decorazione di stoffe, l'ideazione di ferri battuti, vetrate, ceramiche, mosaici, non tralasciando naturalmente la pittura da cavalletto. Fu per lungo tempo insegnante all'Accademia di Belle Arti di Ravenna. Numerosi gli affreschi che esegue nelle case romagnole; tra i più significativi, si segnalano quelli per la Farmacia Zanotti e l'Albergo Vittoria di Faenza (1909), nonché l'ornamentazione del grande salone del palazzo Byron a Ravenna, sede della Federazione delle Cooperative, purtroppo distrutta da un incendio doloso nel 1922, quando era prossima al compimento. Suoi disegni per una sala da pranzo dell'ebanisteria Casalini di Faenza. Si impose per la sottile eleganza alla Biennale delle arti decorative di Monza nel 1925; in seguito progettò vari padiglioni per l'ENAPI, nell'ambito di varie fiere internazionali. Tra i suoi lavori più significativi nel campo della illustrazione, ricordiamo le copertine per la rivista romagnola "La Pie" negli anni Venti, nonché quelle per la bergamasca "Emporium". Spesso contrassegnato da un gusto paganeggiante, quasi neovascolare, il suo modo di concepire l'illustrazione si caratterizza per l'utilizzo di motivi gremitissimi di fiori, foglie, animali ed uccelli, definiti nei loro minimi particolari quasi fino ad esplorarne i contenuti più misteriosi, in un calligrafismo estenuato e talvolta "macabro"; avvicinandosi, in tal senso, al conturbante horror vacui di Alberto Martini. Uno dei suoi manifesti per 1' Esposizione di Villa Reale di Monza del 1925, vinse il primo premio in un concorso con oltre 200 partecipanti ed è da considerarsi fra i capolavori del Déco italiano. Presente alla IV mostra d'arte di Rimini nell'estate 1913 con 7 xilografìe, sempre a Rimini, nel 1922, Guerrini fa parte della giuria della Mostra Nazionale d'Arte organizzata durante la stagione balneare. Tra i suoi manifesti, notevoli risultano quelli dedicati a Cesenatico negli anni Venti e Trenta.
(Cat., Il mare di Dudovich, Fabbri Editori, Milano 1991)

Artista poliedrico, si dedicò all'incisione, alla pittura a olio, all'affresco e alla ceramica. Determinante per la sua formazione fu l'influenza che esercitò su di lui Domenico Baccarini. Fu presente alle Esposizioni di Faenza (1908), Bologna, Firenze e a quella della Secessione Romana. I suoi pochi e raffinati manifesti sono di evidente influenza preraffaellita (Guerrini conobbe bene l'opera di De Carolis, Nomellini,Bistolfi e Previati). Particolarmente noto il suo bozzetto per la Biennale d'Arte decorativa di Monza (1925), chiaro esempio di stile Déco. Nello stesso anno realizzò uno splendido cartellone per la località di Cesenatico.
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Giulio Bolaffi Editore, Torino 1995) 


1925

 


1928
Tipografia Richter Napoli

1930 ca