Paolo Federico Garretto
Napoli
1903 – Montecarlo (Monaco)1991
Compie studi discontinui presso l'Accademia di Belle
Arti di Brera e di Roma e, ancora studente, si distingue come abile caricaturista
per alcuni giornali, fra cui: "Il Giornale d'Italia". " La Tribuna"
e "Index". Negli anni Venti esegue cartelloni cinematografici per la United
Artists. Nel 1926 viaggia all'estero e collabora con alcune famose riviste
quali: "Simplicissimus", "Vanity Fair", "New Yorker" e
"Vogue". Come grafico pubblicitario collabora con lo Studio
Boggeri, con lo Stabilimento Grafico Alfieri e Lacroix, con l'agenzia
inglese Charles Hobson Ltd. E con le americane J. Walter Thompson e N.
W. Hayer. Nel 1942 è impegnato, in Ungheria, nel cinema di animazione.
Negli anni Cinquanta è autore di disegni animati alla RAI, per i quali,
nel 1956. ottiene il premio "La Maschera d'Argento". Nello stesso anno
ottiene la Medalia d'oro della Federazione Italiana della Pubblicità.
(Mughini
G., Scudiero G., Il manifesto pubblicitario italiano,
Nuova Arti Grafiche Ricordi, Milano 1997)
Noto soprattutto come caricaturista. Garretto debuttò
su riviste satiriche quali «Il Pasquino», «Travaso delle Idee» ecc., per
estendere poi la propria collaborazione a prestigiose testate straniere («Fortune»
«Adam» «Vogue»). I suoi manifesti sono sempre improntati a un gusto
umoristico, con notevole caratterizzazione dei soggetti e immediatezza del
messaggio pubblicitario. Collaborò anche con gli studi ACME-Dalmonte e Roggeri.
Partecipò nel 1933 alla Mostra Intemazionale del Cartello e Nazionale del
Cartello rifiutato, allestita alla galleria milanese Il Milione da Dino Villani.
I manifesti disegnati nel dopoguerra sono ancora più accentuatamente
caricaturali.
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Giulio
Bolaffi Editore, Torino 1995)
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