Leonetto Cappiello 1 Livorno 1875 - Grasse 1942 Figura di grande rilievo e influenza nell'ambito della grafica pubblicitaria in Europa.
Le composizioni dinamiche a colori smaglianti si stagliano su sfondo unito, general-mente nero, essenziali, rendendo immediata l'associazione con il prodotto
reclamizzato. Nel 1897 si trasferisce a Parigi ma continua a lavorare per l'Italia. Nel 1914 e nel
1922 partecipa alla Biennale di Venezia, nel 1926 espone alla mostra II Novecento
Italiano al Palazzo della Permanente di Milano, nel 1935 all'Exposition de l'Afriche
Francais a Praga, nel 1939 all'Exposition de l'Affiche del Conservatoire des Arts et
Mètiers di Parigi e all'Exposition des Arts Dècoratives de Paris. Pittore, disegnatore, caricaturista, cartellonista, scultore. Nato a Livorno il 6 aprile 1875
morto a Cannes nel 1942. Nel 1898 si reca a Parigi, città che lo adotta per il resto della sua
vita. Debutta come caricaturista alla rivista "Le Rire". Nello stesso periodo produce delle
statuette, successivamente (1932) acquistate dal Museo Carnevalet di Parigi, dove ancora si
trovano. Nel 1904 inizia la sua intensa attività come cartellonista, divenendo uno dei più famosi
d'Europa. I suoi circa 3.000 manifesti sono rimarchevoli per l'eleganza e la freschezza del disegno
oltre che per i misurati accordi cromatici. È il primo a rinnovare l'arte della cartellonistica dopo
Chéret; per questo fu anche salutato quale creatore del manifesto moderno. Partecipa a
numerose mostre, tra queste a quella degli umoristi a Parigi ed a quella di Copenaghen. Riceve
molti riconoscimenti in tutta Europa. Nel 1924 lavora per la manifattura Gobelins e per quella di
Beauvais. Il suo primo manifesto è Frou-Frou, del 1899. Tra i suoi migliori: Livorno-stagione
balneare del 1901; Louise Balthy, 1902; Corset de Furet, 1902; Chocolat Klaus, 1903;
Themogène 1909; Mele, 1907; Cinzano, 1910; Bitter Campari, 1921; Robba, 1922; Merveilleuse, 1923. È il
primo a creare il personaggio-idea, come brillantemente realizzato nei manifesti dei due Pierrot
dello spumante Robba (1922) ed in quello del cameriere arrampicato sul lampione, del Bitter
Campari. Di
origini livornesi, Cappiello si trasferì giovanissimo a Parigi ove raggiunse un
notevole successo grazie alle caricature di personaggi che gravitavano nel mondo
dello spettacolo e dello sport. Già alla fine dell'Ottoceno iniziò a disegnare
manifesti pubblicitari, per numerosissimi marchi commerciali (forse anche 1000
soggetti differenti, quasi sempre di ottima qualità) e che lo resero famoso in
tutta Europa, Francia in particolare. Lavorò anche in Spagna e in Italia, dove
disegnò oltre 40 soggetti pubblicitari, attualmente di difficile reperibilità
e di costo elevato. Fu, con Dudovich, l'artista più pagato e richiesto
tra i primi del '900 e gli anni
'20. Il primo periodo della sua vita artistica si svolse in Francia
dove, oltre che segnalarsi per la produzione cartellonistica, ebbe a
collaborare con riviste del livello di Le Rire, de L'Assiette au beurre o de La
Revue Blanche. Autore, nello stesso
tempo scanzonato ed elegante nelle
sue esecuzioni, connotò la pubblicità italiana, da
Campari a Venchi, dai lavori per Maga all'elefante per Le Nil, con un
segno rivoluzionario che influenzò lo stesso Dudovich. La sua produzione,
riversata in ogni campo pubblicitario, dalla cartolina alla locandina, dal dépliant al gadget che applicava il suo disegno, fu vastissima ed affascinò il
pubblico per lunghi anni. Disegnò anche copertine per libri e scenografie
teatrali.
Pagine: 1(fino al 1910) - 2(1911-1926) - 3(1927-1952) |