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Guido Cadorin

Venezia 1892 – 1976

Nasce il 6 giugno 1892 a Venezia. Proveniente da una famiglia di ebanisti e decoratori, si dedica sin da ragazzo all'arte, sperimentando diverse tecniche e materiali. Nel 1908 espone per la prima volta a Ca' Pesaro, nel 1909 alla Biennale di Venezia e nel 1911 presenta le sue opere all'" Esposizione Internazionale" di Roma. In questi anni partecipa anche alle mostre della Secessione, subendo infatti una forte influenza stilistica liberty-secessionista. Dalla metà degli anni Dieci riscopre lo studio e la ricerca della pittura del Quattrocento e Cinquecento e della pittura classica veneziana. La sua ricerca pittorica si muove infatti in un felice incontro di materia e colore che rispecchiano un vivo interesse per l'impressionismo della luce e l'espressionismo del colore ma anche una ricerca formale della figura e dell'immagine secondo una linea di recupero che veniva espressa dagli artisti dell'area veneta fautori del Realismo Magico. Dal 1920 al 1924 è presente a tutte le edizioni della Biennale di Venezia. In questi anni si interessa anche all'attività di decoratore e all'affresco. Cadorin rimane quindi legato all'ambiente veneto, in cui la ricerca e lo stile secessionista si fonde con un nuovo concetto di oggettività che in quegli stessi anni era elaborato da Oppi e Cagnaccio di San Pietro. Nel 1923 partecipa alla "I Mostra delle Arti Decorative" di Monza con una serie di vasi in ceramica. La conpenetrazione delle arti e delle materie lo porta infatti a volere sempre sperimentare nuove tecniche e diverse metodologie. Nel 1924 comincia a lavorare alle decorazioni dello Zambra del Misello al Vittoriale, dietro richiesta di Gabriele D'Annunzio. Lavora inoltre come arredatore per l'architetto Piacentini, che nel 1926 lo chiama per decorare l'albergo degli Ambasciatori a Roma. Nel 1926 e nel 1929 partecipa alle mostre del Novecento Italiano promosse da Margherita Sarfatti. Nel 1928 vince la cattedra di Decorazione all'Accademia di Venezia. Nel 1929 vince il concorso per la decorazione musiva dell'abside della chiesa di San Giusto a Trieste. Nel 1930 viene invitato con una quindicina di opere alla Biennale di Venezia, che nel 1935 gli dedica una personale. Nel 1936 gli viene offerta la cattedra di Pittura all'Accademia di Venezia. Partecipa, nel 1938, alla decorazione del Palazzo di Giustizia di Milano e l'anno successivo realizza due mosaici per l'atrio del Cinema Teatro San Marco di Venezia. Nel corso degli anni il rigido formalismo delle sue figure tende a rarefarsi e il suo interesse è rivolto soprattutto alla realizzazione di paesaggi veneziani e lagunari in cui la luce ormai frastagliata rimane l'unica protagonista del segno pittorico. Muore a Venezia nel 1975.
Cat., Il colore del lavoro,  mostra Milano, Torino, Piacenza, Electa, Milano1991

 


1923