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Anselmo Bucci

Fossombrone 1887 – Monza 1955

Nasce a Fossombrone (PS) il 23 maggio 1887. A causa dei continui spostamenti della famiglia frequenta gli studi classici a Este e a Venezia, in seguito segue per un anno i corsi di Pittura all'Accademia di Brera a Milano. In questo periodo stringe amicizia con Leonardo Dudreville con il quale nel 1906 si reca a Parigi, dove vivrà fino allo scoppio del conflitto mondiale e dove conosce Severini, Libero Andreotti, Lorenzo Viani. In questi anni lavora incessantemente di pittura, che risente dell'impressionismo e postimpressionismo francese e si dedica anche all'incisione (del 1909 è la serie di volumi a incisione Paris qui bouge). Compie inoltre numerosi viaggi per tutta la Francia, raggiunge l'Olanda, l'Algeria e la Sardegna, raccogliendo emozioni e sensazioni in taccuini di annotazioni, disegni e acquarelli. Nel 1915 si arruola volontario per la guerra, continuando però a dipingere e realizzare incisioni. Dal 1920 la sua ricerca pittorica abbandona le sperimentazioni impressioniste e acquista una maggiore severità formale, mantenendo nella pennellata una forte carica emozionale. Nel 1922 espone alla Primaverile Fiorentina e fonda, con Dudreville, Funi, Malerba, Marussig, Oppi e Sironi, il Movimento del Novecento. Con l'appoggio di Margherita Sarfatti il gruppo esordisce nel 1923 alla Galleria Pesare di Milano e nel 1924 è presente alla Biennale di Venezia. Come Dudreville e Malerba, Bucci si ritira dal comitato direttivo, anche se è presente nel 1926 alla "I Mostra del Novecento Italiano" alla Permanente di Milano. In questi anni continua incessantemente a dipingere; inizia a collaborare come giornalista e critico d'arte con numerosi giornali e riviste e lavora anche come arredatore e decoratore di ambienti. Nel 1927 partecipa alla mostra "Quindici artisti del Novecento Italiano" alla Galleria Scopinich di Milano e nel 1928 è presente alla Biennale di Venezia. Negli anni Trenta continua una intensa attività espositiva, partecipa a quasi tutte le edizioni della Biennale e alle rassegne periodiche alla Permanente di Milano. Nel 1942 pubblica una serie di racconti e incisioni, Il libro della Bigia, e nel 1954 tiene un'importante mostra personale alla Galleria Gussoni di Milano. Muore a Monza il 19 novembre 1955.
(Cat., Il colore del lavoro,  mostra Milano, Torino, Piacenza, Electa, Milano 1991)

 


1918