Home Ricerca/Search Bibliografia Links

Mario Borgoni

Pesaro 1869 - Napoli 1936

Pittore e cartellonista. Studia all'Istituto di Belle Arti di Napoli, nel quale poi diviene insegnante di Ornato. Dal 1905 collabora costantemente con lo Stabilimento Richter & C. di Napoli, uno dei maggiori produttori italiani di manifesti litografici e di cartoline illustrate, divenendone il direttore artistico. Creatore di numerose e felicissime composizioni grafiche che pubblicizzano soprattutto manifestazioni e località turistiche, realizza innumerevoli cartelloni per ENIT/FFSS (Ente Nazionale Industria Turistica e Ferrovie dello Stato) e per alberghi di gran
lusso: Ferrara - Castello Estense, Excelsior Palace Hotel - Venice Lido, Taormina - Teatro greco, Amalfi, Sorrento, Portofino, Stresa, Teatro di Pompei, Napoli, Hotel Royal - Bordighera. Negli anni Trenta si stabilisce per qualche tempo a New York, ove continua l'attività, fino al
suo rientro definitivo a Napoli. Borgoni fu anche decoratore d'intemi: ricordiamo un pannello monocromo per la sala di rappresentanza del "Circolo Artistico" di Napoli e il soffitto del Caffè Fortunio, nella medesima città. L'impianto delle sue composizioni cartellonistiche si caratterizza per un doppio piano "dimensionale": la cornice ed il quadro.
La prima avvolge la raffigurazione iconografica e ingloba quasi sempre anche il lettering , la seconda comprende la parte descrittiva, che si presenta quasi sempre come "una scena" da ammirare da una finestra, una "quinta" su un paesaggio velato spesso da toni irreali e fiabeschi, dominati però da corpose figure femminili che interpretano i ruoli e gli stereotipi necessari alla narrazione pubblicitaria: la donna Italia che indica la vittoria ai soldati (Prestito Nazionale 1917), la forosetta che ammira il panorama siciliano (Treni di lusso ferrovie dello Stato, 1908), la gentildonna malaticcia delle Pastiglie della Madonna della Salute, la "sirenetta" gaudente e lasciva della Birra Milano, la dispensatrice di denari della Lotteria, 1911, le eleganti turiste del lido di Rimini, 1908. Per alcuni aspetti il suo schema stilistico è vicino a quello di Aleardo Villa e degli altri grafici del primo Liberty italiano, ma si caratterizza per una certa originalità grazie ai tratti aggraziati, per i toni quasi "trasparenti" delle colorazioni e per il sapiente dosaggio dei volumi, nei quali persiste un innegabile substrato pittorico. Alcuni manifesti realizzati dalle Officine Richter non portano la sua firma (Rimini Grand Hotel 1908 e Feste di Palermo 1910, ad esempio) ma per gli inconfondibili stilemi sono di facile attribuzione a questo originale ed abile artefice che, nonostante la copiosa e pregevole produzione, non è stato ancora pienamente valorizzato. 
(Cat., Il mare di Dudovich, Fabbri Editori, Milano 1991)

Allievo e poi insegnante dell'lstituto di Belle Arti di Napoli (ornato), si occuperà di grafica pubblicitaria e propagandistica, illustrando per l'esercito e per lo stato (i Prestiti). Diventato direttore artistico dello stabilimento cromolitografico Richter di Napoli, produrrà manifesti pubblicitari. Sarà collaboratore della rivista Eroica (1916).   
(AA.VV., Nei dintorni di Dudovich, Catalogo della mostra, Modiano, Trieste 2002)  

 


1900 ca

 


1903

1903

1904


1905

 


1906

1908

1910


1911

 


1911


1913


1916


1920 ca

 


1920 ca


1920


1920 ca


1920

 


1920 ca

1922

1924 ca


1925

 


1930 ca

1930 ca