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Leonardo Bistolfi 

(Leonolfi Bistardo)

Casale Monferrato (AL) 1859 - La Loggia (TO) 1933

Scultore di grande importanza nel panorama artistico italiano, l'artista casalese fu anche pittore paesaggista di buon livello. Bistolfi realizzò due soli cartelloni. Il primo, molto noto, venne disegnato per la I Esposizione d'Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902 e vi sono rappresentate le Muse delle arti, unite da un velo che forma la scritta ARS: un capolavoro del simbolismo italiano. Il secondo manifesto di Bistolfi viene realizzato due anni dopo per la II Esposizione d'Arte e 5° Centenario dell'Università di Torino: è firmato con l'anagramma Leonolfi Bistardo ed è una versione del precedente È rarissimo, anche se graficamente e storicamente assai meno significativo del precedente.
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Giulio Bolaffi Editore, Torino 1995)   

Nasce a Casale Monferrato (AL) nel 1859. Dal 1876 frequenta a Milano l'Accademia di Brera e
poi a Torino l'Accademia Albertina. Le sue prime opere plastiche risentono del clima culturale verista e scapigliato, che Bistolfi supera nel 1882 con L'angelo della morte, la sua prima opera funeraria in cui appaiono tematiche simboliste e spiritualiste modulate inizialmente da un decorativismo floreale. Dal 1905 incomincia anche a realizzare monumenti civili; negli anni successivi, infatti, gli vengono commissionate molte opere funerarie e statuarie come il Monumento a Segantini del 1906 e quello a Carducci realizzato, dopo molti anni di lavoro, nel 1928. Nel 1902 è tra i fondatori della rivista d'avanguardia "L'arte decorativa moderna", che tende a diffondere l'arte come sublimazione della bellezza in senso sociale. Le sue opere, infatti, non riprendono mai temi realistici e populisti e i grandi temi sociali traspaiono attraverso forme allegoriche e trasfigurazioni. Muore a La Loggia (TO) nel 1933.
Cat., Il colore del lavoro,  mostra Milano, Torino, Piacenza, Electa, Milano1991


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