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TOMI UNGERER

Strasburgo 1931

Dopo aver intrapreso vari mestieri, dal 1957 lavora negli Stati Uniti come vignettista, collaborando con le maggiori riviste (Life, Harper's Bawar, Esquire) e illustrando libri, anche per l'infanzia. Le sue vignette, sempre mute, sono caratterizzate da uno stilizzato segno di contomo e dall'inserimento di particolari fotografici, e ironizzano in toni raffinatamente grotteschi sui miti dell'uomo contemporaneo, come la femmina-oggetto sessuale, la macchina, gli oggetti d'uso quotidiano.
(Philippe Robert, Il linguaggio della grafica politica, Mondatori, Verona 1981)

   


1967