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EUGENE GRASSET

 Losanna (Svizzera) 1841 – Sceaux 1917  


Scultore, pittore, architetto e grafico. Dopo un viaggio di studio in Egitto, Grasset si trasferisce a Parigi dove assume la cittadinanza francese. La sua grafica è una combinazione di tecniche xilografiche e litografiche d'Art Nouveau, di cui da la prima e più importante testimonianza con la pubblicazione dell'Histoire des Qnatre Fils Aymon, che gli costò due anni di lavoro, dal 1881 all'83. A partire dal 1890 Grasset creò un nuovo genere di manifesto. Allo stile allegro di Chèret egli contrappose una composizione formale, ai colori vivaci preferì quelli più sfumati, tenui, pallidi, aprendo la strada ad una moltitudine di artisti, tra i quali Alphons Maria Mucha, l'artista cecoslovacco che da poco si era trasferito a Parigi. Assunse grande fama nel 1890 con il manifesto Jeanne D'Are, per il teatro della Porte Saint-Martin, dove recitava Sarah Bernhardt, dalla figura ieratica e la voce d'oro. Altri manifesti celebri sono: Théatre National de l'Odeon (1890); Grafton Gallery (1893); Tinta L. Marqnet (1892); Salon des Cents (1894); Académie de la Grande Chaumière (Ì899); Le Trèfle a 4 Feuilles (1899). Oltre ai manifesti, l'opera di Grasset si estende anche a calendari, copertine di libri, vignette e francobolli. Fu però con i suoi manifesti, ed ancor prima dell'Ari Nouveau, che la cartellonistica divenne arte ed aprì un vastissimo campo di attività agli artisti.
(Venturini Nestore, Drink posters,  Franco Muzzio Editore, Padova 1988)

Sculptor, illustrator (influenced by Dorè), designer of applied art (influenced by Viollet-le-Duc), poster artist, painter, architect; stained-glass style in evidence in the poster for his own show.
(Appelbaum Stanley, The complete "Masters of the Poster",  Dover Publications Inc., New York 1990)

Autodidatta affascinato dall'arte grafica giapponese, Grasset applica a tessuti e carte da parati un disegno che risente delle sue esperienze sia di viaggio che di mestiere (ha una formazione tecnica fatta in Svizzera, poi lavora come ebanista). Si dedica alla fotoincisione e sviluppa un tipo di grafica con forti richiami di ispirazione medievale. E' cartellonista e illustratore sia di riviste che di libri, cartoline, ecc. Ottimo teorico, si inserisce nell'Art Nouveau francese da maestro e dà dimostrazione delle potenzalità della cromolitografia con opere come l'Histoire des quatre fils Aymon. Si distingue anche come decoratore. 
(AA.VV., Nei dintorni di Dudovich, Catalogo della mostra, Modiano, Trieste 2002)  

 


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