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      SEPO (Severino Pozzati)

 

Comacchio 1895 - Bologna 1983


Pittore, regista, scenografo, grafico pubblicitario. Nel 1913 si diploma all' Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1914  partecipa, insieme a Morandi e a Osvaldo Vicini, ad una mostra allestita presso l'Hotel Baglioni, dove incontra, per la prima volta, Marinetti, Carrà e Boccioni. Nel 1919 cura la regia e l'allestimento scenico del film d' avanguardia "Fantasia Bianca", con le musiche del maestro Gui. Nel 1920 si trasferisce a Parigi, dove inizia la sua attività di grafico pubblicitario, ma solo nel 1923 inizia a firmarsi con lo pseudonimo "Sepo". Nel 1924 collabora con l'agenzia "Publivox" di Ginevra. Nel 1931 si merita il primo premio all' Esposizione d' Arte Pubblicitaria di New York con il manifesto "Noveltex". Nel 1932 apre, a Parigi, lo studio pubblicitario "Idea" che rimarrà aperto fino al 1957, data del suo rientro in Italia. La sua attività di illustratore lo impegna nell'esecuzione di copertine di riviste come "Natura" (1932) e "Lidel" (1933-34).
(Mughini G., Scudiero G.,  Il manifesto pubblicitario italiano,  Nuova Arti Grafiche Ricordi, Milano 1997)

Uno degli artisti di maggiore rilevanza nel mondo del manifesto pubblicitario italiano e internazionale, Sepo esordì come pittore e scultore esponendo a Bologna al fianco di Giorgio Morandi. Verso il 1920 si trasferì a Parigi dove venne assunto dalla filiale francese dell'agenzia Maga, per la quale produrrà un buon numro di manifesti, tutti non firmati. Lo pseudonimo Sepo venne adottato a partire dalla metà degli anni Venti quando Pozzati lavorò per le agenzie Publivox di Ginevra e Dorland di Parigi. Nella capitale francese aprì nel 1932 lo Studio Idea, che fu attivo fino agli anni Cinquanta, quando l'artista rientrò definitivamente nel nostro Paese. Il periodo migliore di Sepo risale tra gli anni Venti e Trenta, quando ottenne un notevole successo di critica, tanto da essere paragonato ai grandi cartellonisti francesi Carlu e Cassandre. La produzione di manifesti per ditte italiane non è vastissima, ed è concentrata prevalentemente nell'ambito del dopoguerra, con opere di grafica meno innovativa.
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Giulio Bolaffi Editore, Torino 1995) 
 


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Courtesy of Aguinaldo Perrone


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