Filippo Romoli - 1 Savona 1901- Genova 1969 Prolifico cartellonista attivo dagli anni '30
agli anni '60, inizia con uno stile futurista per aprirsi a sollecitazioni della
pittura internazionale. Disegnatore
tecnico diplomato, entrò in pubblicità nel 1926 alle dipendenze dello
stampatore genovese Barabino & Graeve (dal 1926 Saiga), per il quale disegnò
un consistente numero di manifesti (reperiti una cinquantina Nato a Savona nel 1901, Filippo Romoli
ben presto mostra notevoli qualità nel disegno, esprimendo fra i sedici e i
diciotto anni il proprio estro creativo, attraverso la realizzazione di
cartoline. Nel 1919 viene assunto presso la Società Elettrica Monte Aiona in
qualità di disegnatore tecnico. Nel tempo libero disegna a carboncino e dipinge
ad acquerello. Nel 1926, dietro suggerimento di alcuni amici estimatori delle
sue doti creative, decide di sottoporre alcuni suoi lavori al vaglio di Adolfo
Barabino, cofondatore della Società di Industrie Grafiche Barabino & Graeve,
che lo assume in qualità di pittore pubblicitario. Eleganti stilizzazioni déco
connotano le prime opere note di Romoli, dedicate alle principali stazioni
balneari della Liguria (Alassio, A Rapallo, Varazze, la spiaggia preferita,
datate 1929): quello turistico, con la ricca gamma argomenti correlati come, ad
esempio, le manifestazioni culturali, sportive, musicali e folkloriche proposte
dalle varie località di villeggiatura, rimarrà il tema preponderante della sua
ampia produzione grafica. Dopo il soggiorno a Parigi, nel 1932 riprende
l’attività presso la Barabino & Graeve e parallelamente inizia la
collaborazione con la Società Lazzi-Gran Turismo che si protrarrà fino al
1968. Per questa ditta disegnerà, oltre a tutta la pubblicità grafica, anche
il logotipo societario, le divise per gli autisti e le hostess e l'arredamento
della sede di Piazza De Ferrari, inaugurata nel 1949. Datano agli anni
immediatamente successivi al soggiorno parigino anche le copertine per la
rivista “Genova e la Riviera Ligure”. La produzione grafica degli anni
Trenta si caratterizza per l'adozione di molteplici linguaggi, di volta in volta
utilizzati a seconda del prodotto o della località turistica da pubblicizzare:
reminiscenze déco, gusto Novecento, soluzioni che richiamano la sperimentale
grafica futurista sono evidenti in diversi manifesti di questo periodo. Il
disegno e la grafica rimangono i mezzi espressivi a lui più congeniali: nel
1952 vince il 3° premio per Il Lago di Garda e il 2° premio per La montagna
Bresciana nei concorsi per manifesti turistici indetti dall’Ente per il
Turismo di Brescia. Negli anni Cinquanta si dimette dalla S.A.I.G.A. per
intraprendere la libera professione; mantiene però il suo studio presso la
ditta, alla quale continua ad offrire la sua collaborazione come pittore
pubblicitario. Ampio e diversificato è il repertorio degli argomenti affrontati
da Romoli nei manifesti di questi anni, spesso caratterizzati da vitale umorismo
e fantasiosa creatività: dal turismo all’economia, dalle manifestazioni
sportive alle feste popolari, dai prodotti industriali agli eventi culturali.
Tra i suoi committenti si annoverano gli Enti turistici di numerose regioni
italiane, le Società di Navigazione Lauro e Cosulich, la CIT viaggi, le
industrie Gaslini, Negroni e Galbani, e l’Associazione Italiana Volontari del
sangue. Filippo Romoli muore a Genova il 14 agosto 1969. Pittore
interno della Barbino & Graeve,
lavora, negli anni '30, anche per la Saiga. La sua è una produzione
legata per lo più alla promozione turistica. Si occupò anche di
fotografia, di ceramica e di arredi per interni. Lavorò fino agli ultimi anni di vita.
Pagina 1 (fino al 1930) - Pagina 2 (1931 - 1939) - Pagina 3 (1940 - 1949) - Pagina 4 (1950 - 1959)- Pagina 5 (1960 - 1969)
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