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                                              Filippo Romoli - 1

 Savona 1901- Genova 1969

Prolifico cartellonista attivo dagli anni '30 agli anni '60, inizia con uno stile futurista per aprirsi a sollecitazioni della pittura internazionale.
Molte  immagini sono tratte dal catalogo della mostra "Un mare di vacanze, la Riviera ligure nei manifesti di F. Romoli", citato in bibliografia, tenutasi a cura del Comune di Alassio nel 1997. Sono relative a manifesti, copertine, dépliants.

Disegnatore tecnico diplomato, entrò in pubblicità nel 1926 alle dipendenze dello stampatore genovese Barabino & Graeve (dal 1926 Saiga), per il quale disegnò un consistente numero di manifesti (reperiti una cinquantina di soggetti creati tra il 1929 e il 1962). Romoli predilesse la propaganda turistica (cartelloni e pieghevoli), senza comunque disdegnare la réclame commerciale. Il suo stile, già in alcuni bellissimi manifesti degli esordi (es. «Alassio», 1929), fu sempre influenzato dall'Ari Déco, nel quale si è progressivamente inserita una maggiore geometrizzazione, sulla scia di quanto avvenne per Giuseppe Riccobaldi
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Giulio Bolaffi Editore, Torino 1995)   

Nato a Savona nel 1901, Filippo Romoli ben presto mostra notevoli qualità nel disegno, esprimendo fra i sedici e i diciotto anni il proprio estro creativo, attraverso la realizzazione di cartoline. Nel 1919 viene assunto presso la Società Elettrica Monte Aiona in qualità di disegnatore tecnico. Nel tempo libero disegna a carboncino e dipinge ad acquerello. Nel 1926, dietro suggerimento di alcuni amici estimatori delle sue doti creative, decide di sottoporre alcuni suoi lavori al vaglio di Adolfo Barabino, cofondatore della Società di Industrie Grafiche Barabino & Graeve, che lo assume in qualità di pittore pubblicitario. Eleganti stilizzazioni déco connotano le prime opere note di Romoli, dedicate alle principali stazioni balneari della Liguria (Alassio, A Rapallo, Varazze, la spiaggia preferita, datate 1929): quello turistico, con la ricca gamma argomenti correlati come, ad esempio, le manifestazioni culturali, sportive, musicali e folkloriche proposte dalle varie località di villeggiatura, rimarrà il tema preponderante della sua ampia produzione grafica. Dopo il soggiorno a Parigi, nel 1932 riprende l’attività presso la Barabino & Graeve e parallelamente inizia la collaborazione con la Società Lazzi-Gran Turismo che si protrarrà fino al 1968. Per questa ditta disegnerà, oltre a tutta la pubblicità grafica, anche il logotipo societario, le divise per gli autisti e le hostess e l'arredamento della sede di Piazza De Ferrari, inaugurata nel 1949. Datano agli anni immediatamente successivi al soggiorno parigino anche le copertine per la rivista “Genova e la Riviera Ligure”. La produzione grafica degli anni Trenta si caratterizza per l'adozione di molteplici linguaggi, di volta in volta utilizzati a seconda del prodotto o della località turistica da pubblicizzare: reminiscenze déco, gusto Novecento, soluzioni che richiamano la sperimentale grafica futurista sono evidenti in diversi manifesti di questo periodo. Il disegno e la grafica rimangono i mezzi espressivi a lui più congeniali: nel 1952 vince il 3° premio per Il Lago di Garda e il 2° premio per La montagna Bresciana nei concorsi per manifesti turistici indetti dall’Ente per il Turismo di Brescia. Negli anni Cinquanta si dimette dalla S.A.I.G.A. per intraprendere la libera professione; mantiene però il suo studio presso la ditta, alla quale continua ad offrire la sua collaborazione come pittore pubblicitario. Ampio e diversificato è il repertorio degli argomenti affrontati da Romoli nei manifesti di questi anni, spesso caratterizzati da vitale umorismo e fantasiosa creatività: dal turismo all’economia, dalle manifestazioni sportive alle feste popolari, dai prodotti industriali agli eventi culturali. Tra i suoi committenti si annoverano gli Enti turistici di numerose regioni italiane, le Società di Navigazione Lauro e Cosulich, la CIT viaggi, le industrie Gaslini, Negroni e Galbani, e l’Associazione Italiana Volontari del sangue. Filippo Romoli muore a Genova il 14 agosto 1969.
(Mostra Filippo Romoli, Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Genova 2002)

Pittore interno della Barbino &  Graeve, lavora, negli anni '30, anche per la Saiga. La sua è una produzione legata per lo più alla promozione turistica. Si occupò anche di fotografia, di ceramica e di arredi per interni. Lavorò fino  agli ultimi anni di vita.     
(AA.VV., Nei dintorni di Dudovich, Catalogo della mostra, Modiano, Trieste 2002)  

 


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