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Marcello Nizzoli 

Boreto (RE) 1887 - Camogli 1969


Architetto, pittore, illustratore, cartellonista. Studia all'Accademia di Belle Arti di Parma aderendo inizialmente ai moduli stilistici del Secessionismo (Klimt e Schiele) e poi del Futurismo. Allievo dell'architetto futurista Sant'Elia, Nizzoli progetta numerosi edifici, negozi ed allestimenti per stand fieristici; è stato uno dei primi designer industriali italiani (marchi aziendali, macchine da scrivere e calcolatrici Olivetti). Verso il 1920 inizia a dedicarsi alla grafica pubblicitaria collaborando in particolare con l'agenzia Maga ed in seguito con lo studio Boggeri. Dopo un periodo di tipo figurativo, la sua produzione cartellonistica (circa 50 soggetti) viene influenzata dal Cubismo e dal Razionalismo, in seguito dall'Espressionismo ed infine dall'Astrattismo. Originale, importante e significativo è il manifesto per i Lubrificanti Fiat del 1928, frutto inequivocabile delle sue esperienze futuriste: il motivo del bianco fantoccio munito di lattina d'olio al posto di mani e piedi è stato ripreso in alcune pubblicità Fiat degli anni Cinquanta.
(Cat.,  Il manifesto FIAT 1899 - 1965, a cura di A. C. Quintavalle, mostra GAM Torino, Ed. GAM, Torino 2001

Pittore, cartellonista, designer, architetto. Terminati gli studi all'Accademia di Parma, si dedica alla decorazione murale e a quella di stoffe di tessuti: nel 1914 aderisce all'importante gruppo d'avanguardia Nuove Tendenze. Si dedica poi in prevalenza al design industriale (progetta
varie macchine per Olivetti), all'allestimento fieristico (notevoli i padiglioni per la Fiera di Padova), all'architettura ed alla grafica pubblicitaria. Autore di varie illustrazioni per libri, realizza nel 1926 la copertina della "I Mostra del Novecento italiano"; collabora altresì con illustrazioni al "Secolo XX", "Lidel", "Natura", "L'Architettura". Opera attivamente per le più importanti ditte realizzatrici di manifesti pubblicitari, tra cui MAGA, STAR-IGAP, Sestetti e Tumminelli, avendo importanti committenti come Pezziol, OM automobili, ElAR, Campari, Olivetti, Nestlè. Nel 1933, nel concorso per il manifesto del "Centenario Ariosteo di Ferrara", batte Marcelle Dudovich, vincendo il primo premio. Della sua vocazione alla sperimentazione è testimonianza efficace il cartellone per il Lido di Venezia, che firma nel 1933 insieme a Dudovich. Dalla collaborazione tra i due grandi artisti scaturisce una composizione di grande effetto: al triestino può ascriversi l'invenzione della bagnante in Piazza San Marco; di Nizzoli è il segno essenziale ed efficace, nel caratteristico stile Novecento che lo contraddistingueva in quel periodo. In realtà, l'artista emiliano, in stretto contatto con gli architetti razionalisti, accentò il taglio sintetico delle sue composizioni, rivelando precisi influssi cubo-futuristi, mediati dall'esempio di Depero, dei francesi e dei suprematisti russi; inoltre utilizzò per primo con intelligenza il fotomontaggio, che avrà molto successo nel
secondo dopoguerra.
(Cat., Il mare di Dudovich, Fabbri Editori, Milano 1991)

Allievo dell'architetto futurista Sant'Elia, Nizzoli, architetto anch'egli, progettò numerosi edifici, allestimenti per fiere e negozi e fu uno dei primi designer industriali italiani (calcolatrici e macchine per scrivere Olivetti, marchi aziendali). La sua notorietà è legata soprattutto al mondo della pubblicità, nel quale debuttò nel 1924 collaborando con l'agenzia Maga e, in seguito, con lo studio Boggeri. Numerosi sono anche i suoi bozzetti per copertine di riviste («La Rivista illustrata del Popolo d'Italia»). Dopo un inizio di carattere figurativo («Lana Alpina»), la sua produzione caratteristica (circa 50 soggetti noti), fu influenzata particolarmente dal Cubismo e dal Razionalismo (es. «Campari» e «Vov»), nonché dall'Espressionismo (es. «IV Mostra d'Arti decorative 1930») per arrivare, dopo alcune esperienze con la tecnica del fotomontaggio, all'Astrattismo (es. «Milano» del 1961).
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Giulio Bolaffi Editore, Torino 1995) 

Astro emergente alla metà degli anni '20, tanto da essere messo a contratto da Steffenini, il procuratore di Dudovich, quale disegnatore di manifesti, l'emiliano  Nizzoli, formatosi alla scuola di Parma, crebbe artisticamente a Milano. Disegnò con Marcello Dudovich, su cui lasciò, pur molto più giovane, qualche influenza. Firmarono assieme manifesti per l'Enit e la tavola per omaggiare lo studio pubblicitario dell'amico Guido Cassi. Nizzoli con un segno di influenza Bauhaus e volumetrie cubiche, si occupò, oltre che di pubblicità, di design e grafica industriale. Lavorò anche per l'Olivetti.
(AA.VV., Nei dintorni di Dudovich, Catalogo della mostra, Modiano, Trieste 2002)  

Allievo del Baratta all'accademia di Parma, si distinse soprattutto in campo  cartellonistico e del design. Alla metà degli anni '20 risalgono le sue prove per Campari che si presentarono in maniera rivoluzionaria rispetto alla prospettiva cartellonistica precedente. Fu affiancato a Dudovich alla Star, e il maestro triestino ne subì anche l'influenza. Fu disegnatore per l'Olivetti dal 1938.   
(AA.VV., Nei dintorni di Dudovich, Catalogo della mostra, Modiano, Trieste 2002)  

 


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Nizzoli & Cascella

 


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Tip. Star Milano


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Dudovich & Nizzoli

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