Duilio Cambellotti
Roma
1876 – 1960
Nome
di grande rilievo nel panorama artistico italiano, Duilio Cambellotti è firma
molto apprezzata come illustratore di libri, incisore e scultore, oltre che per
alcuni cartelli pubblicitari. Influenzato dall'ambiente culturale romano
d'inizio
secolo, Cambellotti ha inserito frequentemente nelle proprie composizioni,
elementi di richiamo alla ideologia socialista. Accanto all'attività di
scenografo teatrale, l'artista romano si dedica anche al manifesto, con chiari
richiami secessionisti, creando poco più di una ventina di soggetti per
esposizioni, fiere, rappresentazioni teatrali, tra gli ultimi anni del secolo
scorso e la fine degli anni Trenta. Si è anche cimentato con pregevoli
risultati nel campo del cartello cinematografico («I Condottieri» e «La
Corona di Ferro», entrambi girati tra il 1937 e il 1941 dall'amico Alesssandro
Blasetti). Negli anni Cinquanta Luigi Martinati
istituì il premio «Spiga» a lui intitolato per il miglior
cartellonista cinematografico dell'anno. La richiesta collezionistica è, per i
pezzi di maggiore qualità, molto elevata.
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Giulio Bolaffi Editore,
Torino 1995)
Nasce a Roma il 10 maggio 1876. Dopo aver frequentato il corso di Decorazione in pittura e in disegno presso il Museo Artistico Industriale di Roma, lavora nel laboratorio artigianale del padre. Inizia in questi anni le sue prime sperimentazioni scultoree, privilegiando già l'attività nell'arte applicata. In questo periodo conosce Balla e il giovane Boccioni e frequenta gli ambienti socialisti, partecipa agli incontri tra artisti al Cenacolo delle Mura Aureliane di Randone e allo studio-laboratorio alle Sette Sale di Ferruccio Ferrazzi. Nei primi anni del secolo inizia a lavorare come scenografo e costumista. Nel 1905 e nel 1907 espone alla mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma vasi, medaglie, disegni e dipinti. Nel 1908 ottie-
ne la cattedra di Ornato modellato presso il Museo Artistico Industriale e collabora alla rivista "La casa" dove vengono pubblicati i suoi articoli sull'importanza dell'integrazione delle arti. Nel 1911 presenta all'Esposizione Internazionale" di Roma l'intero ciclo di tempere sulla storia di Roma: fregi, vasi e il bassorilievo Cavalli nella palude Pontina. Cambellotti, che è sempre attento alle questioni sociali delle classi meno abbienti, rivolge il suo lavoro ai temi educativi dei sani valori della società rurale e contadina; sono del 1912-1914 la serie di piastrelle e ceramiche e gli affreschi realizzati presso la Scuola per i contadini di Colle di Fuori. Organizza inoltre, nel 1912, la "Mostra della vetrata artistica" all'ex convento dei Filippini. Nel 1914 realizza la scenografia per YAgamennone di Eschilo al Teatro Greco di Siracusa, che da avvio a una intensa collaborazione con la città siciliana che durerà fino agli anni Quaranta. La sua attività nel teatro continua in questi anni molto intensamente tanto da impegnarlo anche nella realizzazione di nuovi elementi nel campo della scenotecnica. Nel 1928 Margherita Sarfatti gli organizza alla Biennale di Venezia una personale dedicata alle
scenografie e apparati teatrali. Continua, comunque, contemporaneamente a lavorare sulla scultura e realizza nel 1921 il monumento ai caduti di Terracina. Negli anni Trenta Cambellotti si dedica soprattutto alla ceramica, lavorando presso la fornace di Vetralla. La sua attività è sempre varia e attenta alle applicazioni più particolari. Nel 1934 alla "II Mostra di Arte Sacra di Roma" espone gli studi per le vetrate della Basilica del Getsemani di Gerusalemme e contemporaneamente lavora al ciclo pittorico La conquista della terra per la Prefettura di Latina. Continua in questi anni e anche nel dopoguerra la sua frenetica attività e sperimentazioni di tutte le diverse tecniche e particolari materiali. Muore a Roma nel 1960.
Cat., Il colore del lavoro, mostra Milano, Torino, Piacenza,
Electa,
Milano1991
Artista e intellettuale fra i più interessanti ed
impegnati sia nella storia italiana della arti applicate che nel sociale (come
socialista sindacalista rivoluzionario), Cambellotti, esponente del gruppo
romano, collabora con Italia ride (1900) e con Fantasie (1902) dove rivela tutta
la sua vena satirica. Pittore,
scenografo, docente, autore di bronzi e ceramiche decorative, con grandi spunti
tratti dalla vita popolare romana (i butteri), ha lasciato una vastissima
produzione grafica applicata. Ha operato anche nell'illustrazione e nel
cartellonismo pubblicitario.
(AA.VV., Nei dintorni di Dudovich, Catalogo
della mostra, Modiano, Trieste 2002)
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