Nicolay Diulgheroff
Kunstendil (Bulgaria) 1901 - Torino 1982
Pittore giovanissimo, espone i suoi primi lavori
nella città natale nel 1915-18. Nel 1923 studia alla Bauhaus dove frequenta
i corsi di Johannes Itten. Nel 1926 si trasferisce a Torino dove frequenta
la Scuola Superiore di Architettura. Nel 1928 partecipa alla I Mostra
di Architettura Futurista di Torino e crea il famoso marchio a spirale
per l'Amaro Cora. Negli anni Trenta partecipa a tutte le biennali di Venezia
e nel 1935 alla Quadriennale di Roma. Nel 1937 partecipa all'Esposizione
Intemazionale di Parigi dove gli viene assegnata la medaglia d'argento.
(Mughini
G., Scudiero G., Il manifesto pubblicitario italiano,
Nuova Arti Grafiche Ricordi, Milano 1997)
Dopo
le prime esposizioni di pittura nella città natale, Diulgheroff si trasferisce
a Vienna e poi a Monaco, ove frequenta la Bauhaus. Dal 1926, anno del suo
trasferimento a Torino, si dedica intensamente alla grafica e alle creazioni
pubblicitarie stringendo un sodalizio artistico con Fillia e Balla, dando così
vita al gruppo del Secondo Futurismo torinese. Diventa cittadino italiano. Negli
anni Venti espone alcuni lavori in mostre collettive e personali dei futuristi.
Crea il noto marchio a spirale della Cora (1928). È chiamato ad arredare, in
pieno stile futurista, la Taverna Santopalato nel capoluogo piemontese. Come
pubblicitario fu uno dei disegnatori più innovativi del proprio tempo; non solo
per le ampie campiture tipiche degli aeropittori, ma anche per il tratto sempre
definito. Di grande rilievo è l'ideazione dei «cartelli lanciateri», ovvero
dei manifesti pubblicitari stampati su lamiera nella misura di ben 200x140 cm
per alcune ditte torinesi (nessun esemplare reperito).Pochissimi sono i
manifesti su carta conosciuti, tutti di buon interesse.
(AA.VV., Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Giulio Bolaffi Editore,
Torino 1995)
Dopo aver frequentato la Kunstgewerbeschule di
Vienna, nel 1923 è alla corte della Bauhaus. Arrivato in Italia (Torino),
comincia una lunga attività di grafico e designer che adatterà al suo
abbracciare il Futurismo. Suo è il marchio a spirale dell'Amaro Cora. Lavorerà
anche per Cinzano e per Campari. Collaborerà con riviste quali Vie d'Italia o
Le Grandi Firme e spesso questo sarà il mezzo per offrire al pubblico le sue
inserzioni pubblicitarie per le diverse aziende.
(AA.VV., Nei dintorni di Dudovich, Catalogo
della mostra, Modiano, Trieste 2002)
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