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Adolfo Busi

Faenza 1891 - Bologna 1977


Pittore, cartellonista, illustratore. Si diploma all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1914 partecipa alla II Mostra della Secessione Romana con Morandi e Corsi. Fra il 1914 e il 1915 è a San Francisco all'Esposizione Intemazionale. Verso la fine degli anni Venti inizia una lunga collaborazione con le Officine Grafiche Ricordi. Come illustratore si occupa di libri per bambini, cartoline di propaganda e augurali.
(Mughini G., Scudiero G.,  Il manifesto pubblicitario italiano,  Nuova Arti Grafiche Ricordi, Milano 1997)

Pittore, cartellonista, illustratore. Di famiglia bolognese, dopo gli studi all'Accademia della città felsinea, nel 1914 espone alla seconda mostra della Secessione romana insieme ai migliori esponenti dell'avanguardia modernista.  A Bologna, nello stesso 1914, tiene la sua prima personale all'albergo Baglioni e, sin dal 1912, è presente alle esposizioni della Società Francesco Francia. Nel 1915 aderisce alla famosa Esposizione intemazionale di San Francisco, dove ottiene una medaglia d'argento. Dopo un periodo di permanenza ad Alessandria, dedicato all'insegnamento del disegno, ritoma a Bologna per iniziare un'intensa attività rivolta, oltre che alla pittura, alla grafica pubblicitaria. Inizia così
a collaborare con l'importante Stabilimento Tipolitografìco Chappuis, che aveva stampato le prime opere di Dudovich e di altri grandi cartellonisti, realizzando numerosi manifesti, tra cui quelli per la "Corsa di Bologna - Rocca di Roffeno" del 1923, la "Lozione Pro Capillis Lepetit" del 1925, per "II ballo della Stampa" a Rimini (1927). Inizia quindi la sua collaborazione con la prestigiosa Casa Ricordi. Collabora altresì con la Ditta Baroni di Milano, per la quale realizza, tra gli altri, un famoso manifesto per il profumo La Ducale di Parma. Nel 1928 un suo manifesto vince il concorso nazionale per pubblicizzare la Battaglia del Grano; vittoria che si ripeterà anche l'anno seguente. Nel 1932 ormai cartellonista affermato (continue erano le commissioni di prestigiose case industriali e di importanti manifestazioni pubbliche), si trasferisce a Milano, per aprire un proprio studio nell'ambito della Casa Ricordi, per conto della quale esegue numerosi cartelloni e bozzetti, tra cui quelli per Lanerossi, INA, INPS, per le lotterie di Merano e di Tripoli e per l'Esposizione Universale di Roma E 42. Intensa anche la sua
attività di illustratore di favole: "II gatto con gli stivali", "La bella addormentata nel bosco", "Cappuccetto rosso", "Pollicina", "Cenerentola", stampati dall' Editrice Scolastica per i tipi del "Resto del Carlino". Numerosi i suoi disegni per cartoline illustrate di soggetto patriottico (propaganda di guerra 1915-18) o galante/mondano (auguri, ricorrenze, corrispondenza amorosa), tutti dominati dalla presenza di "donnine" piacevoli e sorridenti, ben modellate, ariose nei loro aggraziati movimenti, esenti pero da quella "malizia" che caratterizzava, ad
esempio, l'analoga produzione del riminese Alberto Bianchi. Busi espone a Rimini nell'estate del 1912, alla III Mostra d'Arte organizzata da Luppis e, nel 1922, alla Mostra Nazionale di Belle Arti; nel 1943 organizza una propria personale al Kursaal. Da quando aveva sposato, nel 1915, la pittrice romagnola Lillà Leonardi, era poi solito trascorrere le vacanze estive a Rimini, nella villa di famiglia, situata nei pressi dell'Hotel Hungaria, oggi Excelsior Savoia. Da qui i contatti con l'ambiente balneare e le numerose commissioni per cartelloni pubblicitari e l'illustrazione di opuscoli e riviste ("La Riviera di Rimini" del 1930 "Perle" del 1928). Dei bagni di Rimini sarà assiduo frequentatore anche nel secondo dopoguerra. Lascia in zona numerose tracce della sua attività pittorica, specie in edifìci di culto: nella Chiesa di San Lorenzo a Monte, nella Chiesa di Montescudo, in Sant'Andrea dell'Ausa; opere alquanto oleografiche, dove si evidenzia un netto distacco dallo spigliato suo lessico cartellonistico. Più interessante è l'affresco dedicato al Palio Estense nel Palazzo INA di Ferrara, in singolare consonanza con il neo-medioevalismo dei film di Blasetti e delle decorazioni di Dudovich per Villa Verucchio. Pittore di buon mestiere, ma tutt'altro che originale, recentemente riscoperto dalla critica, Busi si propone come grafico dal segno efficace e dalle invenzioni felicissime, che sa attraver-
sare stilemi del momento con freschezza ed intelligenza.
(Cat., Il mare di Dudovich, Fabbri Editori, Milano 1991)

 


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